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Estratto dalla RASSEGNA INTERNAZIONALE DI CLINICA E TERAPIA / VOL. LXXI, N. 23, 1991 Estratto dalla "RASSEGNA INTERNAZIONALE DI CLINICA E TERAPIA" Volume LXXI, n. 23, pp. 1057-1071, 1991 |
LA FANGOBALNEOTERAPIA NELLE AFFEZIONI DELL'APPARATO LOCOMOTORE |
M. ZANCHINI, P. DALISE, V. MARCIANO |
I Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli Studi di Napoli - Federico II Cattedra di Ortopedia e Traumatologia. Direttore: Prof. Massimo Zanchini Stazione termale "San Lorenzo" - Forio d'Ischia (Napoli) Direttore Sanitario: Dott. Pierino Dalise |
L'applicazione del calore come pratica terapeutica è certamente antichissima; risale, infatti, alle prime civiltà, presso le quali veniva empiricamente adoperata per la conservazione della buona forma fisica e per la cura di particolari affezioni. Essa raggiunse tra i Greci ed i Romani in modo particolare, la sua massima espressione nelle varie forme di termoterapia umida, della qualcosa sono sicure testimonianze le numerose rovine delle terme, che si trovano non solo come costruzioni pubbliche, ma anche in case private a dimostrazione inconfutabile della loro grande diffusione. La termoterapia, che rappresenta un aspetto fondamentale della terapia fisica, può esplicare la sua azione secondo tre diverse modalità: trattenendo il calore, apportando calore dall'esterno e producendo calore nell'interno. In un primo gruppo, quindi, rientrano quelle applicazioni che hanno la capacità di accumulare calore interno inducendo modificazioni circolatorie e nervose in modo blando e progressivo. Ad un secondo gruppo appartengono tutte le applicazioni calde esterne che trasmettono la loro termalità direttamente sui tessuti come avviene, ad esempio, per i fanghi, i termofori, le sabbie, ecc. Infine, il terzo gruppo si identifica nelle diatermia che ha la proprietà di produrre il calore direttamente nel corpo e di localizzarlo in tessuti più o meno profondi e circoscritti per trasformazione della elettricità in calore, secondo la legge di Joule. I mezzi produttori di calore possono ancora essere suddivisi in due grandi gruppi. che conducono calore - Sorgenti di calore esogeno: che conducono e irradiano calore che irradiano calore - Sorgenti di calore endogeno: che trattengono calore che generano calore |
Termoterapia esogena |
Applicazioni
naturali |
Umide |
Bagnitermali
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Generali |
Parziali |
Fanghi termali
Muffe |
Generali |
Parziali |
A vapore |
Stufe naturali |
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Secche |
Bagni di sole
Bagni di sabbia
Stufe |
Applicazioni
artificiali |
Umide |
Idroterapia calda |
A vapore |
Forni resinosi |
Secche |
Bagno turco
Bagno romano
Bagno in cassa
Bagno Fleury
Bagno di luce generale |
Bagno di luce tipo Kellog |
Generali |
Parziali |
Bagno di luce tipo Dowising |
Generali |
Parziali |
Bagno a calore secco parziale |
Sistema Bier
Sistema Tallerman
Sistema Menestrel
Sistema Ellos
Sistema Hilzinger
Saune |
Doccia ad aria calda
Termofori |
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Termoterapia endogena |
Diatermia |
Onde lunghe
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Onde corte
(Marconiterapia) |
Microonde
(Radarterapia) |
Raggi infrarossi
Ultrasuoni |
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In una classificazione precisa e completa delle applicazioni termoterapiche proposta dal Vinaj, e che di seguito riportiamo (tab. I), appare ben distinta la termoterapia endogena da quella esogena, la quale ultima comprende applicazioni naturali ed artificiali. |
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