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CENNI STORICI E GEOLOGICI |
A 10 minuti da Lacco Ameno, sulla strada provinciale che conduce a Forio, sopra la collinetta omonima alta metri 55 sul livello del mare vi sono le antiche stufe di S. Lorenzo da cui prese nome la collina. La zona è di ordigine vulcanica e trisulta composta da frammenti trachitici, argilla, pomice, ialite screziata in rosso e giallo ed in ammassi di svariate cristallizzazioni riocciose in formazioni ovoidali. Il gas esce all'atmosfera attraverso spaccature in forti inclusi pneumatogeni di natura microlitica i di cui vuoti sono riempiti da piccoli cristalli di sanidino e da altre svariate cristallizzazioni. Tali inclusi presentano cavità subverticali da me messe in evidenza solo nel 1932 e da dove viene espulso il gas con moderata ed uniforme velocità. Sopra tali sbocchi di gas gli antichi, in epoca che non è stata precisata, costruirono un primo gabinetto con la volta a tutto sesto ed alla maniera detta "incerta". Nel mezzo del gabinetto vi è un fosso affiorante di sbocchi ed adibito ad uso di stufa per l'intera persona, opera conservata in sito e minutamente descritta dai medici del passato. In seguito, e dopo un tempo certo lungo, venne addossato a ponente di tale opera un altro gabinetto munito di fosso come nel primo, ma di costruzione più razionale; a levante di questi due, in epoca ancora più recente, venne costruito un terzo gabinetto, staccato dai precedenti, esso è il migliore per tecnica ed esecuzione ed è chiaramente descritto dal prof. Dott. Andria (1) a pag. 79 del suo trattato. Fra i due primi ed il terzo venne costruito il quarto. Si rileva ancora oggi quanto ho esposto dalla forma delle volte, dalla sovrapposizione delle opere susseguenti, agli astrici vecchi per tracce evidenti di lunga esposizione all'intemperia. Il dottore G. A. D'Aloisio (2) assicura che le Stufe di S. Lorenzo (libro IV pag. 299) furono adoperate dal Dottore Orlando D'Aloisio, suo zio e che queste fumaruole furono sempre stimate dai medici "e si segnalarono nelle cure di alcune spinose affezioni" ed attesta che suo Zio nel 1695 vi guarì un certo Paolo castagna che frequentava la loro casa. Il Dottore N. Del Giudice (3) osserva che non gli è riuscito di trovare le origini delle Stufe di S. Lorenzo. Giuseppe D'Ascia assicura che in un tempo remoto le Stufe di S. Lorenzo di chiamarono "Stufe di S. Montano" ( (4) vedi pag. 47) ma solo sotto la denominazione di S. Lorenzo vennero studiate citate nelle opere di insigni clinici e dai medici dell'Isola. |
(1) Trattato delle acque minerali del Cav. Nicola Andria Prof. Della R. Università di Napoli - anno 1783.
(2) L'infermo istruito del Dott. Giovanni Andrea D'Aloisio anno 1757.
(3) Viaggio medico istituito dal Prof. Di Clinica G. Nicola Del Giudice edito a Napoli nel 1822.
(4) Storia dell'Isola d'Ischia descritta da Giuseppe D'Ascia 1867 |
Queste stufe vennero frequentate da principi, principesse ed altre personalità italiane e straniere. (1) Giuseppe Garibaldi nel giugno del 1864 vi trovò la guarigione delle dolorose conseguenze della sua ferita al piede (2) e ne affermò la rinomanza. Esse sono state sempre le più praticate dell'isola, tanto benefico e salutare ne è l'impiego curativo. (3) |
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